Scrivere a mano o scrivere al computer non sono la stessa cosa.
E’ pur vero che le circostanze per scrivere a mano per un adulto oggi sono ben poche e i bambini si trovano a loro agio difronte ad un tablet o ad un cellulare; allora ci si domanda perché proporre loro l’acquisizione, molto più complessa della scrittura in corsivo?
Le evidenze scientifiche da un lato e l’osservazione attenta della quotidianità ci dimostrano i grandi vantaggi dell’esercitarsi con la penna. E’ esperienza comune che spesso si evidenziano nei bambini di oggi difficoltà o qualche impaccio nel fare alcune azioni apparentemente semplici, che però implicano una buona competenza nell’ utilizzo della motricità fine e nei movimenti di precisione, come quella di allacciarsi un indumento o i lacci delle scarpe, di smontare e rimontare un piccolo gioco o di eseguire una costruzione.
Il tenere la penna in mano, il rispettare gli spazi e i limiti del foglio, il collegamento tra le lettere che compongono le parole affinano le capacità del movimento e le abilità della mano e delle dita; i bambini hanno più facilità a comporre i tratti curvi e rotondeggianti del corsivo piuttosto che le linee dritte dello stampatello.
Inoltre gli ultimi studi sottolineano che la scrittura del corsivo favorisce la capacita della lettura (la decodifica delle parole avviene meglio se si è passati per la loro scrittura) e, sorprendentemente, influenza il buono sviluppo cerebrale nel suo complesso e aiuta la buona costruzione del linguaggio. Tutto questo non contrasta con l’utilizzo anche nella scuola primaria della videoscrittura e, in genere, dell’informatica, ma le conclusioni delle evidenze scientifiche in questo campo, consigliano di non abbandonare le vecchie pratiche della scrittura (corsivo) che fanno parte, inoltre, della storia di molti genitori e nonni.