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                                                   BENVENUTI GENITORI

 

Il primo desiderio di ogni genitore è che il proprio bambino e/o la propria bambina crescano sani e felici.

Per farsì che sia così, i bambini hanno bisogno non solo di un corpo sano ma anche di una mente sana, ossia di un buon sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.

Grazie a una gran mole di studi sappiamo cosa fare per “nutrire la mente” delle bambine e dei bambini, soprattutto nei primi anni di vita e, sappiamo anche che il ruolo dei genitori e degli altri familiari è particolarmente importante proprio in questo periodo.

Ed è per questo che il Comune di Perugia, assieme al Centro per la Salute del Bambino https://csbonlus.org/e in collaborazione con l’USL Umbria1 https://www.uslumbria1.it/e il Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell’Università di Perugia https://fissuf.unipg.it/ ha avviato in città il progetto “Benvenuti Genitori”, che dà ai genitori l’opportunità di ricevere informazioni puntuali e scientificamente valide su tutto quello che è bene sapere e si può fare per lo sviluppo del bambino nei primi 1000 giorni di vita https://www.epicentro.iss.it/materno/progetto-per-la-promozione-della-salute-nei-primi-1000-giorni, sulle buone pratiche che possono favorirlo (ad esempio la lettura condivisa, l’esperienza sonora, il “giocare con poco”) e soprattutto di conoscerei nuovi servizi proposti dal progetto.

In questa sezione del sito, troverete alcune informazioni utili, anche se sappiamo che nulla può sostituire la vostra esperienza personale, i dialoghi diretti con il vostro bambino, con pediatri, ostetriche, educatori e insegnanti.

Ogni articolo racconta “cosa succede” quando parlate, vi guardate, giocate, cantate, leggete o “semplicemente” passate del tempo assieme al vostro bambino o alla vostra bambina.

Buona lettura!

Gianluca Tuteri
Assessorato alla Scuola

 
 

 

NASCE IL PODCAST DEL PROGETTO “BENVENUTI GENITORI”

Benvenuti Genitori è anche un podcast per scoprire tutto quello che è bene sapere e si può fare per lo sviluppo delle bambine e dei bambini fin dai primi 1000 giorni di vita.

Otto episodi gratuiti di al massimo dieci minuti per parlare di sostegno alla genitorialità e buone pratiche per stare assieme.

Il valore del tempo condiviso, il potere di una voce che legge e canta, i momenti all’aperto e anche quelli di noia e come usare bene e insieme le nuove tecnologie: troverete questo e molto altro ascoltando il nostro podcast.

Questo podcast è realizzato nell’ambito di “Benvenuti Genitori”, l’omonimo progetto del Comune di Perugia, coordinato dal Centro per la Salute del Bambino (CSB), in collaborazione con l’USL Umbria 1 e il Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell’Università di Perugia.

Grazie a questo progetto i genitori hanno avuto e avranno l’opportunità di ricevere informazioni puntuali e scientificamente valide su tutto quello che è bene sapere e si può fare per lo sviluppo del bambino o della bambina nei primi 1000 giorni di vita e sulle buone pratiche che possono favorirlo, come ad esempio la lettura condivisa, l’esperienza sonora, il “giocare con poco”.
Le neo mamme e i neo papà hanno potuto anche conoscere i nuovi servizi proposti dal progetto.

Il podcast di Benvenuti Genitori è stato scritto da Elisa Maria Colombo e Monica Castagnetti, con la supervisione editoriale e post produzione di Matteo Cavezzali e Gianni Gozzoli.

 

 

EPISODIO 1 – CI VUOLE POCO

 

Nella vita di un adulto ci sono molte cose e capita spesso di sentirsi in colpa, a disagio, sempre di fretta e mai all’altezza. Ciò succede perché molto spesso vogliamo rispondere alle aspettative degli altri e nostre in modo adeguato e questo richiede attenzione, concentrazione, energie, emozioni e soprattutto tempo.

Ad esempio, quando da due si diventa tre, quattro o da tre si diventa quattro o più, quei “primi mille giorni” sono sempre gli stessi ma sono da “rifare” e richiedono di prendersi un tempo per riorganizzarsi: perché la famiglia cambia e noi stessi cambiamo.

È naturale all’inizio sentirsi spaesati, anche se si è al secondo figlio, così come è naturale vivere lo stesso spaesamento a ogni cambiamento che i bambini e le bambine fanno, perché ogni novità richiede di adattarci di nuovo, rimettere in equilibrio i diversi tempi di vita, perché “fare spazio e tempo” per il nuovo nato o la nuova nata è una delle prime cose.

E come si fa?
Ne parliamo in questo episodio ma iniziamo a dirvi che, per trovare un equilibrio, a volte bisogna perderlo.

                         Buon ascolto!

 

Questo podcast è realizzato nell’ambito di “Benvenuti Genitori”, l’omonimo progetto del Comune di Perugia, coordinato dal Centro per la Salute del Bambino (CSB), in collaborazione con l’USL Umbria 1 e il Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell’Università di Perugia. 

 

 

EPISODIO 2 –

LA TUA VOCE CREA UN LEGAME FRA ME E TE

Con la voce possiamo parlare, cantare, sussurrare, possiamo leggere e raccontare storie.

Storie inventate o reali, storie di desideri o di ricordi, storie che “solo” grazie alle parole, tessono una relazione fra genitore e bambino o bambina.

Quando le bambine sono molto piccole e i bambini molto piccoli , delle nostre parole ascoltano il suono, non sanno ancora quale significato abbiano, non sanno “cosa vogliono dire” ma “le sentono” e danno un significato tutto loro: “ti voglio bene” , “ciao piccolina!” “buonanotte piccolino” vogliono dire tutte la stessa cosa: “sono qui per te”.

In questo secondo episodio del podcast “Benvenuti Genitori. La tua voce crea un legame fra me e te” vedremo sia come le parole dette piano, sorridendo e dette tra una carezza e un bacio vogliano dire presenza, amore, intimità e creano un legame, sia come la quantità e la qualità di queste parole influisce sul legame fra genitore e bambino o bambina.                                                                   Buon ascolto!

 

 

 

EPISODIO 3 – CON PAPA

Oggi capita sempre più spesso di vedere i papà vivere dei momenti da soli con i loro piccoli o le loro piccole. Li vediamo al parco, al supermercato, in giro per le strade con passeggini e marsupi.

Sono sempre di più e non dobbiamo continuare a pensare che siamo una rarità.

I papà possono dare un apporto originale allo spazio della cura e, quando si occupano dei loro bambini o delle loro bambine non solo imparano molte cose di sé stessi, di quello che sanno fare e mettere nella relazione con i loro figli, ma possono arricchire quello spazio con idee diverse, modi nuovi e creatività.

Vivere il ruolo paterno non è dare un aiuto alla mamma, anche se poi il risultato è anche questo, ma significa permettere a una parte profonda del maschile di esprimersi, trovando posto nella famiglia.

Ne parliamo in questo terzo episodio del nostro podcast, buon ascolto!

 

SETTIMANA NAZIONALE

NATI PER LEGGERE

 

Da oltre dieci anni Nati per Leggere dedica un’intera settimana al Diritto alle Storie di piccoli e grandi, una settimana che ricorre in occasione del 20 novembre, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il Diritto alle Storie è quando a un bambino, a una bambina, a una famiglia – quindi anche a un adulto – viene garantita un’opportunità. Sia nella buona pratica della lettura condivisa, sia nelle storie, è racchiusa una fonte inesauribile di stimoli come parole, emozioni, immagini, idee, legami: stimoli che sono al tempo stesso gli strumenti che “proteggono” dalla povertà educativa e che accorciano quelle disuguaglianze che si creano troppo presto.

Ed è questa la missione di Nati per Leggere (NpL), programma nazionale che da quasi 25 anni diffonde la buona pratica della lettura condivisa in famiglia, in alleanza con l’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino e che è inserito anche nel progetto cittadino “Benvenuti Genitori”.

Se le storie sono stimoli fondamentali, quando è bene cominciare? E quali sono quelle più adatte? Lo scopriamo in questi tre video, realizzati da Nati per Leggere, nell’ambito della Campagna Io leggo perché Lab – nidi, a favore di tutti i progetti che incontra

0-6 MESI

0/6 MESI

Pediatri ed esperti del settore ci dicono che è possibile iniziare a leggere alle bambine e ai bambini presto, anzi prestissimo, fin dalla gravidanza poiché l’udito è il primo senso a svilupparsi e già dal quindi mese di gravidanza il bambino inizia ad ascoltare e riconoscere la voce dei genitori, soprattutto quella della mamma.

 All’inizio, infatti, non si tratta proprio di “lettura”, così come la intendiamo noi grandi, quanto più di comunicazione, di racconto e di emozioni. Il primo libro che le bambine e i bambini iniziano a “sfogliare” è il volto dei genitori, con i loro sguardi e sorrisi.

Per questi motivi fra i primi libri per la fascia da 0 a 6 mesi che si possono proporre sono quelli con fotografie di volti. Sono libri dove il volto del bambino è mostrato a piena pagina e si vedono benissimo gli occhi, il naso e la bocca che sono punti focali di riconoscimento di un volto e che il bambino già in grado di “leggere” proprio perché legge il volto dei genitori.

Un’altra tipologia di libri che possiamo mostrare durante la primissima infanzia sono i libri in bianco e nero, ad alto contrasto. Sembrano delle immagini complesse ma non bisogna spaventarsi perché i bambini adorano la complessità e, man mano che crescono impareranno a decifrare tutte queste immagini che adesso colpiscono proprio per il loro forte contrasto.

18 MESI

6- 18 MESI

Gli studi e le evidenze scientifiche ci dicono che la plasticità cerebrale è massima nei primi tre anni di vita, ciò significa che il nostro cervello è molto sensibile a quello che accade attorno a lui, sia dal punto di vista dell’ambiente chimico-fisico sia relazionale con le figure di riferimento. Lo sviluppo del cervello, quindi, dipende non solo dalla genetica ma anche dall’ambiente in cui cresciamo e dalle possibilità ed esperienze che ci vengono proposte. Più esperienze facciamo e più alta sarà la loro “qualità” più il cervello sarà stimolato, più assorbirà e si nutrirà e più creerà collegamenti, quei collegamenti che durano per sempre. Pensiamo ad esempio a una storia letta insieme, alla complicità che si crea tra genitori e figli e all’intimità del momento. Non solo, pensiamo alle parole nuove che si scoprono, alle domande, ai dialoghi che possono nascere “semplicemente” guardando la pagina di un libro.

All’inizio i tempi di attenzione dei bambini sono brevi, cresceranno con il bambino e con l’abitudine alla lettura in famiglia. Dai sei ai 18 mesi è importante proporre ai bambini storie che raccontano la quotidianità e il loro vissuto, in cui troviamo gli elementi quotidiani che il bambino può indicare e pian piano imparare a nominare. Altri libri molto efficaci in questa fase dello sviluppo sono quelli interattivi.

18 – 36 MESI

18-36 MESI

Dopo i 18 mesi i bambini e le bambine iniziano ad avere molte più competenze, anche nei confronti dei libri. Sarà questo il momento in cui possiamo proporre libri che raccontano brevi narrazioni e con immagini più complesse; in ogni caso, le storie migliori sono quelle che suscitano intesa e complicità tra piccoli e grandi.

Prendete in mano un libro ed esploratelo assieme al vostro bambino o bambina. Osservate la copertina, leggete il titolo e l’autore, fate delle ipotesi sulla storia che troverete al suo interno, oppure apritelo e non abbiate fretta di girare le pagine, anche se il bambino non dice nulla i suoi pensieri stanno correndo veloci, le sue emozioni si stanno muovendo: ascoltate cosa non dice e, insieme, costruirete un codice tutto vostro per comunicare e divertirvi.

 Soffermatevi sulle immagini del libro per raccontare la storia, non usate solo le parole. Indicate voi le figure, parlategliene; se invece le indica il vostro bambino, fatevi raccontare cosa vede, ditegli voi che sensazioni avete (vi spaventano, vi fanno ridere, vi ricordano qualcosa…).
Partecipate voi per primi, e ponete domande senza interrogare: la lettura è innanzitutto un piacere e un modo per imparare a conoscere il mondo, i suoni e i segni grafici delle parole.

E se il vostro bambino o la vostra bambina vi dice “Ancora!”

Resistete alla tentazione di nascondere un libro che avete letto mille volte e dire che si è perso!
Il libro del momento può diventare un’ossessione per gli adulti, ma una necessità per i bambini che dentro quella storia e quelle immagini cercano qualcosa che non capiscono, che li spaventa o che invece li rassicura. 

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