NIDO “FILASTROCCA”… DOVE LA NATURA SI FA ARTE !
Al Nido d’Infanzia “Filastrocca” di Madonna Alta arte e natura si fondono, offrendo una molteplicità di sensazioni date dalla diversità dei vari materiali proposti, dalla loro consistenza, dai vari colori, dai molteplici odori, dalla pluralità di forme, da superfici e duttilità inaspettati.
I materiali “prendono corpo con i corpi dei bambini”, corpi che si sporcano, si spalmano, mani umide, bagnate, scivolose, appiccicose o morbide, mani che si riempiono, mani che si svuotano, mani che stringono, mani che tracciano, mani che attraverso il corpo aprono la mente ad esperienze polisensoriali e pluriespressive.
Per me l’arte è un grandissimo divertimento, è il migliore dei giochi…e penso che l’uomo debba realizzare cose con le sue mani, cantare con la sua voce, ballare con il suo corpo… fin da piccolo
(Gillo Dorfles)
Le educatrici della “Filastrocca” riconoscono nell’atto creativo della manipolazione un potente strumento attraverso cui passano le conoscenze, si costruiscono relazioni, si riconoscono emozioni e ci si apre alla conoscenza di sé e degli altri.
Durante le attività ed esperienze al Nido, per tutti gli attori coinvolti – adulti e piccoli, l’invito è quello di lasciarsi suggestionare dal materiale, di ascoltarsi, ascoltare le proprie sensazioni, dar forma ai propri pensieri.
Le educatrici sono le prime a mettersi all’opera, a sperimentare e mettersi in gioco, assumendo una postura volutamente interrogativa, sinonimo di alta professionalità e consapevolezza.
Al Nido “Filastrocca” capita che ci si chieda:
Quanto e che cosa diamo per scontato coi bambini/e quando facciamo una proposta?
Che a tutti piaccia tutto?
Che sia immediato l’incontro e il contatto col materiale? Che sia leggibile sempre il contesto?
Quanta libertà lasciamo ai nostri bambini/e impegnati a sperimentare il materiale?
Quanto invece siamo guidate dai nostri desideri, obiettivi, rischiando di cadere nel tranello di mettersi a fare oggetti o a imporre i nostri progetti?
È bene fermarsi e chiedersi cosa possono incontrare i bambini nei nostri contesti educativi? Quali modi di giocare promuoviamo attraverso l’offerta di spazi, materie e materiali? Quali mondi permettiamo loro di costruire ed esplorare?
Interrogarsi e dare risposte a queste domande per le educatrici, significa aumentare il livello di consapevolezza e assumersi la responsabilità educativa dell’incontro con l’altro e della proposta per l’altro.
Il Gruppo di Lavoro educativo racconta che, durante le esperienze-laboratorio dove arte e natura si mescolano, sperimentare su di sè aiuta a comprendere gli stati d’animo dei bambini/e e a riflettere sul proprio modo di proporre materiali ed esperienze.
Le mani si muovono e cercano strade per far divenire una cosa qualcosa di altro (…); le mani sostengono e alimentano pensieri e ragionamenti.
(Malavasi, Vitali,”Fare/Making, Zeroseiup, Bergamo, 2016)